Tra
quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c'erano anche alcuni
Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli
chiesero: "Signore, vogliamo vedere Gesù". Gv 12 Vs 20-21
Titolo: "Signore
vogliamo vedere Gesù"
Argomenti: L'importanza di Gesù. L'abito della sposa è l'interesse. Conoscere una persona. Conoscere chi è Gesù.
16/ Luglio/1995 Casa di preghiera Fossano
Il tema di oggi è proprio questo: "Noi
vogliamo vedere Gesù".
Questa espressione del desiderio di alcuni
pagani è espressione del desiderio di tutta l'umanità.
Tutta l'umanità vuole vedere Gesù.
Vedevano Gesù, perché Gesù era fisicamente
vicino a loro.
Ma evidentemente questo non bastava per
conoscere, quindi per vedere Gesù.
Non basta avere una presenza per conoscere la
persona.
Noi il più delle volte di fronte a una
persona, a un essere che viene incontro a noi, noi ci chiediamo: "Chi
è?".
Cioè vogliamo vederlo.
Ora evidentemente la presenza fisica non
esprime a noi l'essere, chi è colui che viene incontro a noi.
C'è in tutto l'universo, in tutta la nostra
vita, c'è Uno che viene incontro.
È Dio che viene incontro.
Ma chi è che vede Dio?
Noi vediamo gli uomini, non vediamo Dio.
Noi vediamo le creature, le distinguiamo,
distinguiamo le creature.
Non vediamo Dio.
Però non possiamo smentire che ci sia Dio.
Dio nessuno lo vede però Dio, nessuno può
ignorarlo.
E proprio perché nessuno lo può ignorare,
tutti chiedono: "Vogliamo vedere Gesù".
Vedere Colui che non vediamo.
Cioè vedere quella realtà che si annuncia,
che noi non possiamo smentire ma che non vediamo presente.
Che non riusciamo a riconoscere, distinguere.
Il problema principale di ogni uomo, che
cammini bene o cammini male, vada alla salvezza o vada alla perdizione, il
problema principale è questo: "Quale è la realtà in cui noi ci
troviamo?"
Qual è la verità che noi stiamo subendo e
vivendo?
Perché c'è una realtà che s’impone su di noi
tutti i giorni.
Volenti o nolenti.
Il tempo passa senza che noi lo vogliamo e
noi non sappiamo cosa sia il tempo.
Il tempo che è segno dell'eterno.
Il tempo è un segno dell'eterno.
Quindi il tempo non fa altro che proclamare
alto a ognuno di noi che c'è l'eternità.
C'è l'eternità ma noi non sappiamo cosa sia.
Noi non sappiamo cosa sia la vita eterna!
Ci stiamo arrabattando, ci stiamo tribolando
dietro interessi, affari, tutte cose temporanee.
Non ci preoccupiamo di riconoscere cosa è
l'eterno.
Ora soltanto scoprendo, quindi individuando
cosa è l'eterno noi possiamo vivere per l'eterno e quindi iniziare la vita
eterna.
Altrimenti no!
La vita che noi stiamo facendo è tutta
sprecata in niente.
Perché non è vita orientata alle cose eterne.
Noi siamo stati creati per trovare la vita
eterna.
E trovare la vita eterna vuol dire trovare la
vita in ciò che è eterno.
Dimostratemi un modo diverso.
Trovare la vita in ciò che è eterno vuol dire
fare di ciò che è eterno la nostra vita.
Per questo dico che il problema di ogni uomo
diventa: "Noi vogliamo vedere Gesù".
Gesù è l'eterno che parla tra noi.
È il Pensiero di Dio tra noi.
Perché Gesù ha tanta importanza?
Perché parla a noi di ciò che è eterno.
Ora noi dobbiamo chiederci come sorge in noi
questo desiderio di vedere Gesù.
Come sorge questo desiderio di vedere
l'eterno che c'è tra noi?
E Gesù è eterno, vive tra noi.
Si annuncia, parla di ciò che è eterno.
Ora ci chiediamo, come sorge in noi questo
desiderio?
Perché noi viviamo in cose che non sono
eterne.
Questo è certissimo.
Le creature non sono eterne.
La morte, direi tutti i giorni ci passa
davanti, tutte le cose mutano e quindi non sono eterne.
Eppure noi sentiamo il bisogno di vedere ciò
che è eterno.
Ma donde sorge questo desiderio in noi e
perché sorge?
Ora notate bene che senza questo desiderio di
eterno, non c'è nessun collegamento tra noi e la vita eterna.
Nessuno.
L'unico mezzo che collega noi con la vita
eterna è il desiderio di ciò che è eterno.
Se in noi non nasce questo desiderio, non si
forma in noi, non sa riconoscere ciò che è eterno, tutta la nostra vita serve a
niente.
Ci faranno un bel ricordino.
Ora come tra i gentili (gente pagana), greci,
sorse questo?
È per dire a noi che ogni uomo che viva
paganamente sente a un certo punto questo bisogno di vedere ciò che è eterno
tra noi.
Che si annuncia a noi.
Che arriva a noi.
Guardate che i tre grandi tempi che si
annunciano nella vita di ogni uomo nel Vangelo sono:
1-"Cercate prima di tutto il Regno di
Dio".
Collegamento con l'eterno.
È Dio che attraverso la sua parola dice a tutti
(nessuno lo può smentire o dire che sia sbagliato): "Cercate prima di
tutto il Regno di Dio".
Non sei stato creato per guadagnare, per far
carriera, per far politica, per far società una cosa e l'altra.
Non sei stato creato per i poveri o per i
ricchi.
Sei stato creato per cercare prima di tutto
il Regno di Dio.
Questa è la voce che arriva a tutti.
Voce di Dio.
E davanti alla quale tutti sono impegnati a
cercare prima di tutto il Regno di Dio.
Prima di tutto!
2-La seconda voce che domina nella nostra
vita è questa: "Noi vogliamo vedere Gesù".
Ecco chi ha ascoltato questo: "Cercate
prima di tutto il Regno di Dio" vuole vedere chi è che parla, perché in
tutto c'è questa parola.
Ma chi è che la dice?
È Gesù che la dice.
È il Figlio di Dio che la dice.
Conseguenza, quindi prodotto di questa
interrogazione è: "Noi vogliamo vedere Gesù".
Chi non s’impegna a cercare prima di tutto il
Regno di Dio, non desidera vedere Gesù.
Quindi il desiderio di vedere Gesù che hanno
costoro, rivela il vero desiderio che ognuno porta dentro di sé, anche se non
lo confessa.
Questo desiderio nasce dall'ubbidienza alla
Parola di Dio.
"Cercate prima di tutto il Regno di
Dio".
Quindi se non cerchiamo prima di tutto il
Regno di Dio, quindi se non ascoltiamo la Parola di Dio, in noi non si forma il
desiderio di vedere Gesù.
Il desiderio di vedere Gesù si forma in
quanto arriva a noi la parola: "Cerca il Regno di Dio prima di
tutto".
E siccome tutto è fatto da Dio, tutto è opera
di Dio, Dio solo è il Creatore, tutte le cose sono fatte, non si fanno, nessuno
di noi fa le cose, tutti noi siamo degli esecutori di ordini, noi ubbidiamo,
noi restiamo sorpresi dalle cose stesse che noi facciamo, che crediamo di
essere noi a fare.
A un certo momento scopriamo che non siamo
noi a fare.
C'è qualcuno, il Creatore che ce le fa fare.
Ed è in conseguenza di questo che noi
vogliamo vedere chi è Colui che ci fa fare queste cose.
Chi è Colui che ci rattrista, perché il
bisogno di vedere Gesù, ci rattrista.
Profondamente.
Perché noi vediamo tutt'altro che Gesù.
E ogni sera si chiude con questa tristezza:
"Non ho visto Gesù".
E allora la mia giornata mi è servita a che
cosa?
La mia giornata serve in quanto mi collega
con l'eterno.
Perché io sono stato creato per la vita
eterna.
E allora mi devo impegnare per ciò che è
eterno.
Altrimenti concludo in niente.
Dico, è questa la tristezza che rattrista
ogni uomo.
Sentire il bisogno di ciò che è eterno e
dover passare tutte le giornate per ciò che non è eterno.
3-Poi abbiamo la terza tappa.
"Noi abbiamo visto Gesù".
Coloro che hanno seguito Gesù.
Quindi seguendo Gesù si arriva a una meta ben
precisa.
"Noi abbiamo visto."
È l'uomo che testimonia, che confessa, che
riconosce: "L'abbiamo visto".
"Abbiamo visto ciò che è eterno in mezzo
a noi, la vita eterna, l'abbiamo toccata."
Ecco, Dio conduce gli uomini prima attraverso
l'orientamento a cercare il Regno di Dio.
Secondo a desiderare di vedere Gesù il Figlio
di Dio che parla con noi.
Perché in tutto, non sono le creature che
parlano con noi, non sono gli uomini che parlano con noi, ma è Dio che parla
con noi.
Terzo, costatare che questa è la vita.
Questa è la vita eterna.
Cioè occuparsi di quello che parla a noi
Gesù.
Quindi si tratta di raccogliere cose eterne.
Di penetrare nelle cose eterne.
Di comprendere, di capire le cose eterne.
Perché lì sta la nostra vita, tutto il resto
è perduto.
Perché tutto il resto, se non conclude in
questa conclusione, tutto è sprecato.
Leggendo tutto il Vangelo non fate altro che
costatare che questo è verità.
Perché la vita ci è stata data per uno scopo
ben preciso e uguale per tutti.
Non è che ognuno abbia le sue carriere e le
sue strade diverse.
C'è una strada sola, siamo stati creati per
un fine unico.
Dio non fa preferenze di persone.
Uomini e donne, ricchi e poveri, sono stati
tutti creati con un fine unico: conoscere la vita eterna.
Soltanto conoscendo la vita eterna si vive la
vita eterna.
E questa diventa l'impegno della vita.
E la vita vale in quanto ci impegniamo in
questo.
Ora abbiamo visto che la nascita in noi del
desiderio di vedere Gesù, nasce dalla Parola di Dio che arriva a noi.
L'iniziativa è sempre di Dio.
E dobbiamo sempre cercare in tutto
quest'iniziativa.
Dobbiamo essere spaventati quando ci
accorgiamo che le cose dipendono dalle nostre iniziative.
Perché noi apparteniamo al regno
dell’iniziativa di Dio.
"Cercate prima di tutto il Regno di
Dio", vuol dire: "Cercate prima di tutto, sempre l'iniziativa di
Dio".
"Camminate nell'iniziativa di Dio".
Nei dati che Dio ci presenta.
Perché è attraverso quei dati lì che voi
siete chiamati, sollecitati a entrare nella vita eterna.
Tutto Dio fa per la nostra salvezza.
Dio vuole che tutti si salvino e giungano a
conoscere la verità.
E la Verità è eterna. E conoscere la Verità
vuol dire partecipare di ciò che è eterno.
Vuol dire quindi uscire dalla routine.
Dalla monotonia, dalla noia.
Siamo noi che ci stiamo distruggendo con la
nostra noia, in quanto non ci impegniamo nelle cose eterne.
Le cose eterne sono di una novità immensa per
la nostra vita.
Abbiamo visto da che cosa sorge in noi questo
desiderio di vedere Gesù.
Di vedere Colui che non si vede.
Ma perché non si vede?
Perché nella vita eterna si dà risposta a
tutto.
Noi nella nostra vita terrena non si dà
risposta a niente.
E pretendiamo che gli altri ci ubbidiscano,
diciamo delle grandi fandonie.
E pretendiamo che gli altri ci ascoltino.
Ma nella vita eterna si dà risposta a tutto.
E se non si dà risposta, dovete impegnarvi a
trovare questa risposta perché Dio non la nega a nessuno.
La vita eterna è nella luce.
E la luce non ha ombre, non ha notti, non si
cammina nella notte con Dio.
Quindi il desiderio di vita eterna nasce
da Dio che parla con noi.
E parlando a noi forma in noi il desiderio.
Quindi è per grazia di Dio.
Dobbiamo essere riconoscenti a Dio anche se
cerchiamo Dio.
Perché quella ricerca di Dio è opera di Dio.
È grazia di Dio.
È concessione di Dio.
Delle creature che ieri non erano e domani
non saranno... eppure in questo frangente sono creature che sono chiamate a
diventare eterne.
A partecipare di ciò che è eterno.
Poi dobbiamo chiederci come si rimane?
Come si rimane in questo desiderio?
Perché noi ci accorgiamo quanto si perda
questo desiderio.
Quanto sia labile.
Quanto sia difficile restare in questo
desiderio.
Problema del come.
Dice l'Apocalisse che la città di Dio sarà
simile a una sposa preparata per il suo sposo.
Ma cosa è questa sposa?
Che cosa è che caratterizza questa sposa?
Che cosa è quest’abito che fa noi degni delle
nozze con l'agnello?
Questo permanere nell'interesse, perché
l'interesse deve essere dominante.
L'interesse deve essere prima di tutto.
Quello che dà vita a tutto.
Questo permanere nel desiderio di vedere
Gesù.
Noi abbiamo detto all'inizio quanto sia
difficile conoscere una persona.
E noi dobbiamo chiederci come possiamo conoscere una persona?
Noi diciamo che frequentandola poco per volta
noi conosciamo il suo pensiero, le sue decisioni, le sue scelte diciamo che
quella persona lì è così.
È vero, ma la fonte di tutto, la fonte della
conoscenza dove sta?
Come noi lo conosciamo?
Noi conosciamo una persona in quanto conosciamo il principio di essa.
Dio solo è Creatore, il che vuol dire che Dio
solo ha in Sé (Padre) la ragione di tutto.
La ragione di ciò che noi siamo.
Di ciò che ognuno di noi è.
Per cui soltanto in Dio e da Dio noi possiamo
capire chi sono le persone.
Altrimenti ci illudiamo.
Noi rivestiamo le persone della nostra
mentalità.
E diciamo: "Quel tale è così".
Quel tale non è così!
Solo presso Dio noi possiamo dire chi è quel
tale.
Perché Dio è il Principio di ogni cosa.
Dio ha in Sé la ragione di ogni cosa.
Quindi soltanto conoscendo Dio noi possiamo
conoscere anche il Figlio di Dio, anche chi è Gesù.
E soltanto conoscendo chi è Gesù, noi possiamo dire: "Gesù è
questo".
E allora lo possiamo individuare e lo
possiamo incontrare.
"Ho incontrato Gesù".
Ora soltanto se abbiamo in noi la presenza di
Colui che cerchiamo noi possiamo dire: "Questo è Gesù".
"Chi dice la gente che Io sia?".
A un certo momento è Gesù stesso che
interroga l'uomo, che fa sentire all'uomo il bisogno di dire chi è Gesù.
Perché è l'uomo che deve dirlo.
Ma deve dirlo con quello che porta dentro di
sé.
Noi facciamo l'esperienza tutti i giorni del
fatto che possiamo dire chi è una persona solo in quanto la portiamo dentro di
noi.
Una persona che noi non portiamo dentro di noi
non la riconosciamo.
Quando una persona si presenta, noi ci
chiediamo sempre: "Chi è costui?".
Non possiamo farne a meno.
Perché per noi arriva l'ignoto.
La persona nota deve essere scritta prima
dentro di noi.
"L'ho visto ieri al tale angolo quel
tale"... adesso lo conosco.
È un’illusione, però ci rivela che noi
conosciamo in funzione di quello che portiamo dentro.
Di quello che abbiamo scritto dentro di noi.
Quindi è quello che portiamo dentro di noi di
qualcuno o di qualcosa che ci fa dire quello che incontriamo fuori di noi.
Allora il problema non sta nel riconoscere
quello che arriva fuori, sta nel capire quello che portiamo dentro.
Gesù se non lo portiamo dentro, non lo troveremo
mai.
Noi troveremo tutte creature, non troveremo
mai Gesù.
Per trovare Gesù, lo dobbiamo aver
individuato dentro di noi.
Dobbiamo aver potuto dire: "Il Figlio di
Dio è Costui".
È questo che ci fa riconoscere.
È questo che chiedono questi greci agli
apostoli.
"Vogliamo vedere Gesù".
Volevano avere in se stessi la garanzia per poter
riconoscere chi è Gesù.
Ora, ho detto, cosa è che ci dà la capacità di restare
con Gesù, dopo averlo riconosciuto, di restare cioè in questo prima di tutto?
Se la capacità in noi di riconoscere una persona, deriva
da ciò che abbiamo interiorizzato di essa.
E se l'interiorizzazione è sempre in relazione alla
realtà, la realtà è il Padre.
Dio è il Creatore.
Tutto ciò che accade, in ogni istante migliaia di volte
tutti i giorni è tutto opera del Padre.
Se noi vogliamo restare con il Padre e dal Padre capire
chi è il Figlio del Padre, chi è Gesù che parla con noi, noi dobbiamo derivare
tutto dal Padre.
Questa è la condizione essenziale.
Questo è l'abito che fa la sposa.
Cioè che fa l'unione.
Cioè che mantiene unite la creatura col Creatore.
Col Creatore che parla, perché è il Creatore che parlando
ci mantiene uniti.
Ma bisogna che dentro di noi ci sia questo Creatore.
Questa è la condizione essenziale per scoprire chi è
Gesù, per restare con chi è Gesù.
Quindi per camminare nel conosciuto.
Per poter dire qui c'è Gesù qui non c'è Gesù.
Per poter dire:"Questa è Parola di Dio, questa non è
Parola di Dio".
E ognuno di noi è tenuto a fare questa distinzione.
È tenuto a giudicare.
È tenuto a riconoscere ciò che è vero.
Ognuno di noi di fronte a Dio è un giudice.
Perché è chiamato a dire chi è Dio.
Non si entra nel Regno di Dio se non dicendo chi è Dio.
E allora ci fermiamo qui, a questo desiderio di vedere
Gesù.
Che Dio stesso forma in ognuno di noi perché apre nel
nostro chiuso, la strada per collegarci con ciò che è eterno.
Soltanto riuscendo a camminare su questa strada noi
arriveremo a conoscere già adesso la vita eterna.
D.: C'è un vedere Gesù per fede e vedere Gesù
come Figlio di Dio.
Luigi: Sì ma anche il vedere Gesù per
fede viene dal Padre, perché la fede s’incentra sul Padre, su Dio Creatore.
Loro volevano vedere Gesù su garanzia di Dio.
Non si accontentano di vedere la presenza fisica di Gesù.
Non era questo.
Perché di fronte a una presenza fisica: "Chi è
costui?".
Di fronte a una presenza fisica noi chiediamo: "Chi
è costui?"
Soltanto conoscendo chi è veramente uno in rapporto a
Dio, noi possiamo conoscerlo.
D.:Sicuramente:"Nessuno può venire a Me se
non è attratto dal Padre".
C'è l’attrazione fondamentale.
Luigi: Nella fede
D.:: "Cerca prima di tutto il Regno di
Dio" che ci porta a incontrare Cristo nel modo giusto.
Luigi: Ecco, fede, fede, fede.
O.:Bisogna portare dentro per riconoscerlo ma
questo portare dentro....
Luigi: Appunto per fede tu lo porti
dentro se colleghi le cose con Dio Creatore.
Se non colleghi le cose con Dio Creatore, tu sei tagliato
fuori, per te sono tutte creature, anche Gesù è una creatura.
Non puoi riconoscere l'opera di Dio.
O.: Si può identificare con l'attrazione per il
Padre portarlo dentro?
Luigi: Sì, l'attrazione per il Padre è
già desiderio di Dio.
Desiderio di-, desiderio di vedere.
Quando tu desideri una cosa, desideri la presenza di
quella cosa.
Perché tu soffri?
Perché tu porti un pensiero che non vedi attorno a te
realizzato.
Quindi c'è sempre una frattura fra quello che portiamo
nel'animo e la realtà.
Tu pensi a una persona, quella persona non è presente, tu
soffri.
Vedi che c'è un divario tra il tuo pensiero che porti
dentro e la realtà in cui ti trovi.
Il far coincidere una cosa con l'altra è raggiungere il
fine.
E quando la realtà esterna corrisponde con il tuo
pensiero, tu sei soddisfatto.
Hai la presenza di quello che porti dentro.
Ma quello che porti dentro, capisci?
Così è lo stesso, Gesù lo porti dentro, se lo porti
dentro ti fa desiderare di incontrarlo fuori.
E solo quando incontri fuori, come realizzazione del tuo
pensiero, tu sei soddisfatto.
O.: Ma dicevi che bisogna distinguere quando è
Parola di Dio e quando non è Parola di Dio. Siccome in profondità tutto è
Parola di Dio, si tratta di distinguere quando una parola è pura e quando è
inquinata?
Luigi: Ma si tratta distinguere chi è
Gesù? Gesù è la Parola di Dio che arriva a te.
Non che è interpretata da te.
In quanto arriva a te, arriva come opera di Dio.
Quindi è Dio che parla con te.
Il capire poi dopo il Pensiero di Dio, è incontrare Gesù.
Incontrare Gesù, è capirlo.
Gesù può parlare con te e per te essere un estraneo.
È Gesù che parla con te, la realtà è quella, Dio sta
parlando con te, tu però sei molto lontano, tu non capisci.
È il capire.
Capire che vuol dire collegare la realtà esterna con il
tuo pensiero.
F.: Hai detto che l'unico mezzo che collega noi
con l'eterno, con la vita eterna è il desiderio, quindi l'abito.
Luigi: Il desiderio è movimento tra una
cosa è l'altra.
Se tu vuoi andare da Lucia, ti muovi fino a stare vicina
a Lucia.
Sei in movimento.
Il movimento è desiderio.
Se tu ti muovi verso una cosa che non vedi, tu sarai
soddisfatta solo quando la vedrai.
F.: Quindi quest’abito per unirsi a Dio sarebbe
il desiderio.
Luigi: È il desiderio.
Ora il desiderio infinito, nasce dall'infinito e mi
mantiene collegato con l'infinito.
Il desiderio è il prima di tutto.
Se è quello che anima te, allora questo è il desiderio
infinito, ti fa già partecipe della vita eterna.
S.: Conoscendo Dio possiamo conoscere Gesù,
però noi arriviamo alla conoscenza di Dio attraverso Gesù, vuol dire che prima
di conoscere Dio noi non sappiamo che è Gesù che ci conduce a questa
conoscenza.
Luigi: No, Gesù è un mezzo, infatti:
"Nessuno può venire a Me se non è attratto dal Padre".
Se non ha interesse per il Padre, vuol dire che
l'interesse deve essere prima, deve essere dominante.
Ora, Dio è Colui che nessuno può ignorare, perché basta
un filo d'erba...non sono io a farlo.
Prova a fare un filo d'erba, mi accorgo subito cosa vuol
dire!
Evidentemente c'è un'altro che fa.
Ora questo altro che fa, nessuno di noi lo può ignorare.
Noi ci troviamo spettatori di cose che sono fatte da
altri.
Perché nessuno di noi le può fare.
Questo ci testimonia e diventa garanzia per noi
dell’attrazione per Dio.
Tutto mi parla di Dio e in quanto mi parla mi fa
desiderare.
Tutta la creazione, tutto l'universo è formato in questo
desiderio.
Desiderio che matura dentro di noi.
Che il più delle volte è ostacolato, perché noi ci
fermiamo alla realtà che noi vediamo e tocchiamo, non alla realtà Dio.
È l'illusione di tutta l'umanità, di tutto il mondo.
S.: Ma proprio questa individuazione, quando so
di aver incontrato Gesù?
Luigi: Ecco l'individuazione... adesso...
sapendo... attratta dal Padre, attratta dal desiderio di conoscere qualcosa di
questo Dio che non vedi, che non conosci, che non sai, però che non puoi smentire...
ti porta dentro di te a desiderare di sentir parlare in un certo modo, per cui
resti annoiata di sentir parlare in altro modo.
È questo desiderio che ti porta a individuare:
"Questo era Colui che io aspettavo!"
Io aspettavo di incontrare uno che mi parlasse così!
Perché tu aspettavi di incontrare uno che ti parlasse
così?
Perché lo portavi dentro, eri attratta dal mistero di
Dio.
S.: Sì ma questo mio desiderio, dove trova
appagamento?
Luigi: Trova appagamento in Gesù.
Trova appagamento nella realtà.
Tu hai un desiderio e poi hai una realtà, la realtà ti
smentisce, non trovi uno che ti parli di Dio.
Quando trovi uno che ti parla di Dio, dici: "Ho
trovato!"
E dici: "Questo è Gesù".
Come hanno fatto a dire: "Abbiamo trovato il Messia
di cui hanno parlato Mosè e i profeti?".
Hanno individuato quello che portavano dentro con quello
che arrivava da fuori.
Ora, è la coincidenza delle due cose.
Tu desideri una cosa, non l’hai, però sai quello che
vuoi.
Quando la trovi dici: "Ho trovato".
Come fai a dire: "Ho trovato"?
Perché la porti dentro, quindi vedi che è il segno
interno che ti fa individuare, che ti fa riconoscere?
Ora se dentro di te non coltivi il desiderio di conoscere
Dio, non sei attratta da Dio, non incontrerai mai Gesù.
Perché per te Gesù sarà un sapiente, un buono, ma non
potrai mai dire: "Quello è Gesù".
S.: E i discepoli che chiedono:"Dove
abiti" era per questo desiderio di vedere Gesù.
Luigi: Di restare.
Tu t’interessi di dove abita uno perché vuoi
frequentarlo.
S.: L'avevano già individuato?
Luigi: Sì, però avevano difficoltà nel
restare e allora cercano di sapere dove abita perché sapendo dove uno abita tu
lo puoi sempre trovare.
S.: Il desiderio di Dio non te lo fa
individuare dentro il Cristo?
Luigi: No, prima te lo fa individuare
fuori, Cristo è una realtà esterna, una realtà storica, è appartenuto a
un’epoca ben precisa, ed è un punto di riferimento fisso, perché per noi i
punti di riferimento non sono dentro.
Dentro possono essere della fantasie, è un mio sogno, un
mio desiderio ma la realtà è un'altra.
Quando incontriamo una realtà che è esterna che coincide
ma lì è una meraviglia.
S.: Sarà poi la realtà esterna che mi fa
trovare la realtà interna.
Luigi: Ecco, che ti conferma la realtà
interna.
Infatti, Gesù ci conduce a scoprire la sua presenza
interna.
Perché noi siamo proiettati tutti sull'esterno.
F.: Abbiamo quindi queste tre tappe: Cercate
prima di tutto..."
Luigi: È Parola di Dio.
Perché tutto viene da Dio.
Dio Creatore.
Dio Creatore a un certo momento si fa parola e dice a
noi: "Cerca prima di tutto il Regno di Dio".
Quindi quel "Cerca prima di tutto" vuol dire
che tu ti devi distrarre da una certa strada, dal vivere in un certo modo.
E devi impegnarti a vivere in un altro modo.
Devi occuparti di Dio.
"Cerca prima di tutto il Regno di Dio".
F.: Questa prima tappa si può vedere come il
battesimo di giustizia.
Luigi: Certo.
F.:Perché poi dirà:"Nessuno viene a Me se
non è attratto dal Padre".
Luigi: Se non fai questa giustizia verso
Dio, tu non puoi incontrare il Cristo.
Non puoi seguire il Cristo.
F.: Poi incontrare il Cristo è la salvezza.
Luigi: Perché è quello che ti raccoglie,
ma ti raccoglie in quanto tu vuoi camminare.
Non ti raccoglie se non vuoi camminare.
F.: È la scoperta di Simeone: "Come Dio ci
salva?", ci salva sottomettendosi a noi, quindi è la scoperta del Gesù
storico in quanto risponde a un tuo desiderio, però quello è ancora un segno di
come Dio parla nella nostra vita.
Luigi: Cristo è importante perché ti fa
capire il senso della tua vita.
Ciò che ha detto Cristo nel Vangelo è ciò che dice Dio
nella vita di ognuno di noi.
Per cui ti apre.
F.: Però se non c'è questa prima tappa, non si
vede il Dio che ti parla, si vede la parola degli uomini.
Luigi: Tu vedi come parola di uomini anche
quell'invito a cercare prima di tutto il Regno di Dio.
Non la vedi come Parola di Dio.
Come giustizia verso Dio.
Sono i tre momenti caratteristici.
Quindi prima cerca, non vivere per ciò per cui vivi o per
cui il mondo ti ha insegnato a vivere.
F.: "Chi è da Dio ascolta Parole di
Dio", uno se ha fatto questa prima tappa inizia a vedere la Parola di Dio
in tutto perché in tutto trova quello che Gesù ha detto 2000 anni fa.
Luigi: No, la Parola di Dio è in un luogo
ben preciso.
Tu ti devi occupare di Dio.
Non ti devi occupare di piante o di affari o di economia.
Tu ti devi occupare di Dio.
Sei stato creato per questo e ti devi occupare di questo
altrimenti la tua vita è sprecata.
"Cerca prima di tutto Dio"
Dicendoti questo ti orienta verso un punto ben preciso.
Dio è un punto ben preciso.
Inconfondibile.
È inconfondibile Dio con ogni altro essere.
Io non posso dire Dio vuole che viva per i poveri.
No, se tu vivi per i poveri non vivi per Dio.
Dio non sono i poveri.
I poveri possono essere un mezzo, un aiuto ma non
confondiamo.
La ricerca di Dio è impegno a conoscere Dio.
E la vita eterna sta nel conoscere Dio.
F.: Concretamente se c'è questa giustizia verso
Dio, cioè uno impegna la sua giornata nella conoscenza di Dio e quindi c'è un
luogo privilegiato, la Parola di Dio, certi argomenti... però noi non possiamo
arrivare a Dio se non è Lui che ci conduce... quindi c'è anche tutta
quest’opera di Dio che Dio opera per...
Luigi: Per convogliarci, per
seminare tutta la vita eterna.
Altrimenti noi non siamo seminati nella vita eterna.
F.: Quindi se uno è attratto da Dio, non vede
la perdita delle cose come perdita ma come aiuto di Dio.
Bisogna che quel Pensiero di Dio diventi
l'unica realtà, se Lui non ci annulla tutti gli altri pensieri...
Luigi: Sì ma Lui ti annulla in quanto ti
orienta, prima ti fa pescatore di pesci, poi ti fa pescatore di uomini e c'è un
salto.
Tu non diventi pescatore di uomini se non sei orientato a
Dio.
Perché gli uomini si pescano in quanto si parla loro di
Dio.
..................... Il pensiero conosce in quanto si
incentra in una cosa.
È pensando Dio che ricevo comunicazione di Dio.
È pensando Dio che riceviamo comunicazione di Dio.
Riceviamo quindi luce.
Dio ha in Sé la ragione di tutto, siamo noi che non
abbiamo in noi la ragione di nulla.
Arriviamo anche a capire che la nostra vita è sciocca,
terribilmente sciocca.
X.: Quando moriremo ci troveremo in una brutta
situazione, beati noi se avremo capito qualcosa prima, se non abbiamo capito
niente prima ci troveremo molto male.
Luigi: Eppure noi diciamo che è ovvio ma
poi continuiamo a vivere come prima.
X.: Siamo incoerenti.
G.: Il bisogno di vedere Gesù ci rattrista. Ci
sono due tipi di bisogno di vedere Gesù, c'è un bisogno di vedere Gesù
consapevole... cerco Gesù, però non lo conosco, non lo vedo...
Luigi: Non lo vedi perché non trovi ciò
che cerchi.
G.: Posso cercare Gesù ma non lo so che cerco
Gesù...
Luigi: Ma non cerchi Gesù così
G.: C'è anche questa tristezza di chi cerca
Gesù senza saperlo?
Luigi: Sì, c'è una tristezza profonda in
quanto non trovi ciò che cerchi.
Se cerchi Gesù, lo troverai certamente, questa è una
realtà che viene incontro a noi.
E diventa sempre più realtà ma se tu cerchi altro, tu
sarai sempre più triste perché non troverai mai quell'altro.
In un primo tempo magari cerco il denaro, per me il
denaro è Dio, nel senso che il denaro mi dà vita, mi dà la possibilità di
trionfare nel mondo, di essere qualcuno, quindi mi comunica, e quindi ritieni
che il denaro per te sia Gesù. Allora tu vai verso l’illusione.
Tu costaterai motivo di tristezza.
Perché costaterai che il denaro non è Gesù.
Noi possiamo fare un errore, l'importante è riconoscere
Gesù secondo Dio.
Bisogna sempre partire da Dio.
Dio è il Creatore e quindi è il punto fisso che dobbiamo
sempre tenere presente in tutto.
Noi dobbiamo giudicare alla presenza di Dio.
Non dobbiamo mai permetterci di giudicare d’iniziativa
nostra.
O secondo le nostre esperienze.
Io ho toccato con mano che col denaro faccio tante cose
quindi il denaro è molto importante...io sarò deluso.
Certissimamente.
F.: Se invece il desiderio di vedere Gesù è
sincero ci può essere il tempo dell'attesa...
Luigi: Si può essere lungo...
F.: E quest’attesa può essere anche una tristezza,
però si conclude...
Luigi: Si conclude nel positivo.
Per cui c'è la speranza, presto o tardi di arrivare a
vedere Gesù.
Dio ti conferma nel tuo desiderio.
Non te lo smentisce, il mondo te lo smentisce.
Dio no.
Dio ti porta nella vita, capisci?
P.: Argomento stupendo e basilare, a un certo
punto hai fatto una domanda:"Come si rimane in questo desiderio di vedere
Gesù?".
Luigi: Il problema della sposa, la
sposa è caratterizzata dall'abito.
È l'abito che rende capace di restare con lo sposo.
"Come mai non hai l'abito?...Cacciatelo via".
Ecco, non c'è l'abito.
Ma cosa è questo abito?
P.: È l'interesse per Dio prima di tutto.
Luigi: Certo.
Che si caratterizza e si distingue in questo: che tu
avendo quest’abito, vuoi conoscere tutto secondo Dio.
Non accetti altre conoscenze.
Non t’interessano che so le scoperte scientifiche, a te
interessano le cose da Dio.
Allora vuol dire che hai l'abito della sposa.
Tu non accetti altra giustificazione che non sia di Dio.
P.: Non scendi a compromessi.
Signore vogliamo vedere Gesù...questo
"Signore" nel Vangelo è rivolto a Filippo, per noi è rivolto al
Padre?
Luigi: No qui ne parleremo la volta
prossima, qui si rivolge a un uomo discepolo di Gesù, per ottenere un aiuto,
noi vogliamo vedere.
Quindi si capisce che un essere che vive nel mondo ha
bisogno di trovare qualcuno che gli dia una mano, perché non sa come si fa a
camminare incontro a Gesù, come si fa ad arrivare a vedere Gesù.
Vederlo come volevano vederlo.
Mica una presenza fisica.
Non c'era bisogno di questo...
P.: Potevano vederlo benissimo con gli occhi.
F.: Lo diceva Lucia ieri questo, che abbiamo
bisogno di un aiuto.
P.: Ieri si è parlato anche di Betsaida no? Di
Filippo che era dello stesso paese di Pietro e Andrea.
Gesù si serve degli uomini...
Luigi: Gli uomini sono tutti servitori di
Dio... e quindi volenti o nolenti ti conducono a Dio.
P.: Ma la mia domanda è questa:questo
"Signore" è rivolto a Dio? O a un uomo?
Luigi: Qui è rivolto a un uomo, quindi
noi restiamo nella realtà, uomini che si rivolgono a uomini.
Perché la realtà è l'uomo.
Per l'uomo la realtà è l'uomo, non è Dio.
L'uomo non si può rivolgere a Dio.
Dio è un’astrazione.
È un’idea.
È un pensiero.
Ma chi mi garantisce che sia la realtà?
La realtà io la vedo in quanto vedo l'uomo.
Ora ci sono degli uomini che sono amici di Gesù, che mi
parlano di Gesù ed io mi rivolgo a loro per vedere Gesù.
Scrivi "Muntsu" non signore.
Cioè sta subendo una passione, portare un desiderio è
avere una passione.
Questa passione lo conduce a trovare Gesù.
"Aiutami a realizzare questa passione".
P.: Dio vuole servirsi degli uomini...
Luigi: Dio si serve degli uomini!
P.: Può arrivare direttamente se vuole però...
Luigi: Infatti, Gesù mi conduce a vedere il Padre.
Io devo essere attratto dal Padre, però Gesù mi conduce a
vedere il Padre.
Per cui c'è un problema di uomini.
Fintanto che sento ciò che dicono i giornalisti o gli
scrittori, io non mi avvicino a Gesù.
Dio si serve anche di loro per attrarmi a Gesù, però io non
mi avvicino a Gesù.
Quindi c'è un problema di luogo, io mi debbo trovare in
quei luoghi e con quelle persone che parlano di Gesù.
P.: Una scelta, scelgo i luoghi.
Luigi: E scelgo le persone, per cui nella
scelta delle persone c'è una certa responsabilità da parte nostra.
Perché ti trovi col tale?
Capisci, c'è una scelta.
Quindi c'è un giudizio e una responsabilità.
Se m’interesso di football, mi trovo con chi mi parla di
football e se m’interesso di Gesù, mi trovo con chi mi parla di Gesù.
P.: Ognuno sceglie i maestri in base ai propri
interessi.
Riguardo al problema di trovare Gesù, avevi
detto che incontrare Gesù è incontrare un’intenzione, quando la fai tua questa
intenzione.
L'intenzione è questa: "Cerca prima di
tutto il Regno di Dio".
Luigi: Dio è spirito, quindi è
intenzione, intenzionalità.
P.: Per cui io incontro Cristo quando incontro
uno che mi dice "Cerca prima di tutto il Regno di Dio", se faccio mia
questa intenzione cammino con Lui.
X.: L'ha già detto in tutti i modi, in tutte le
maniere, l'ha già detto 50.000 mila volte, non dice nient'altro che questo,
dice sempre quello, ma noi siamo dei testoni e non lo capiamo.
Luigi: ...All'ultimo l'uomo si trova solo
con Dio..."C'è Dio?".
Se tu se sai che c'è Dio muori tranquillo
P.: L'ultima tappa è "Abbiamo
trovato".
Luigi: È l'ultima tappa dell'uomo.
Il che ci fa capire che Dio fa tutte le cose per farsi
trovare.
Per cui ti sollecita e l'uomo che lo cerca prima di tutto
lo trova.
Dio non t’illude.
F.: E quell'"Abbiamo trovato" si
realizza già nella fede perché è quello che vide Abramo e Simeone.
P.: Giovanni Battista.
N.: Gesù ci conduce a vedere il Padre, però
solo il Padre conosce il Figlio.
Luigi: Sì perché poi conoscendo il Padre,
conosceremo anche il Figlio.
N.: Noi avremo questa conoscenza dal Padre.
Luigi: Per cui diremo:"Ah, tu sei
questo"
N.: E noi arriviamo a vedere il Verbo
incarnato, Gesù proprio per quella corrispondenza che c'è con il Pensiero di
Dio che noi a un certo punto, per opera di Dio scopriamo in noi, c'è una
coincidenza tra l'interno e l'esterno... e qui si avvera la vita eterna.
Luigi: E tu capisci che la vita eterna
sta proprio in questo nella conoscenza.
G.: Se voglio restare con Gesù, devo derivare
tutto dal Padre.
Luigi: E si! Perché se tu accetti
risposte diverse, giustificazioni diverse da Dio, tu ti scolleghi.
DDD:: Vogliamo vedere per sviluppare il
pensiero della sua realtà.
Y.: Tra i tanti messaggi che ci arrivano
dobbiamo scegliere quelli giusti, Per conoscere veramente Gesù dobbiamo vivere
con gli occhi fissi sul Padre,.
Luigi: Si devi essere attratta, perché
soltanto in quanto sei attratta dal Padre, quello ti conduce al Figlio.
D.: La presenza fisica del Cristo serve per
formare in noi la sua presenza spirituale.
Luigi: Sì, perché la presenza spirituale
è poi l'unica vera presenza che domina in tutto, noi attualmente partiamo dalle
presenze fisiche, per noi contano le presenze fisiche e sfumano le presenze
spirituali, Dio ci conduce a scoprire che la presenza spirituale è la realtà. Il
pensiero è quello che domina in tutto.
G.: Non posso dire niente, attendo.
F.: Il luogo in cui veniamo a trovarci è la
risultante dei nostri interessi.
Luigi: Se tu ti trovi qui, è una
risultante di tante scelte che tu hai fatto. Non puoi dire che questo avviene
indipendentemente da te, ogni parola che diciamo è una risultante che richiede
la presenza di Dio e la risposta mia, c'è una sintesi.
Il luogo in cui Dio mi fa trovare è una sintesi di tante
componenti mie e di Dio. Tu non puoi dire che senza colpa tu ti trovi qui...
no, è con te che tu ti trovi qui.
F.: Noi siamo scelti dal luogo.
Luigi: Si capisce. Tu avevi quei pensieri
e quei desideri e Dio ti ha condotto in quei luoghi in cui tu verificavi quello
che tu portavi dentro.
F.: Però la creatura arrivata alla meta da
qualsiasi luogo riceve comunicazione di Dio.
Luigi: La vita eterna è formata da te,
dalle tue scelte, non puoi più perderla, non puoi più peccare.
P.: Dio ci trasforma in vita eterna, sembra
incredibile.
Luigi: Gesù è il Pensiero di Dio in
tutto, vedere questo vuol dire abitare nella casa di Dio.
Dove tu non vedi il Pensiero di Dio tu sei fuori.
Tu sei in quanto vedi il Pensiero di Dio.
F.: La condizione è trovarsi in quei luoghi che
ti aiutano.
Luigi: Certo.
S.: Il desiderio è la premessa per arrivare a
vedere.
Luigi: È quello che ti mantiene
collegata.
Se tu togli il desiderio, tu sei tutta proiettata su vita
umana, terrena.
Tutto suscita desiderio in te e tu vivi in quello e di
quello se non c'è il desiderio che ti collega con Dio tu, non fai il passaggio
al Divino.
X.: Questi desideri che nascono dalla creazione
non sono altro che desiderio di vedere Gesù.
Luigi: Noi ci fermiamo a ciò che vediamo.
Pensiero soddisfatto... ecco l'errore.
F.: L'abito che è il desiderio nasce dalla
Parola di Dio.
Luigi: Perché tutto viene da Dio,
l'iniziativa è di Dio.
Le parole vere arrivano da Dio, se io le trascuro mi
fermo all'auto, alla creatura, all'umano.
O.: Una cosa sola è necessaria, vedere tutto
nell'oggettività.
Luigi: Sapendo che Dio vuole darci la
luce.
E quindi noi non desideriamo una cosa assurda.
È restare nella Volontà di Dio.
D.: Vedere Gesù è scoprire il Pensiero di Dio
oggettivo.
C.: Prima credere per vedere e invece Tommaso
vuole vedere per credere.
Luigi: Infatti, viene rimproverato perché
ha capovolto i termini della questione.
È necessario credere per arrivare a vedere.
La Parola di Dio arriva a te prima... se tu la segui la
parola, ti condurrà a vedere per cui tu vedrai in quanto hai creduto.
Y.: Perché se tutti vogliono vedere Gesù tutti
si fermano alla creazione?
Luigi: Perché Gesù non lo vediamo, la
creazione la vediamo.
A un certo momento resterai delusa dalla creazione.
Se tu ti appassioni per la creazione, quella ti porta via
alla passione per Dio e ti fa vivere per quella realtà che tu vedi e tocchi e
ti fa sprecare tutta la vita dietro quello.
E.: Pensavo che questi pagani costituiscono una
grande lezione per noi.
Pur non appartenendo a gruppi religiosi, hanno
in modo chiaro interesse per Dio.
Luigi: Quindi ci rivela che l'interesse
per Dio è per tutti.
E.: Questo interesse per Dio da loro la
possibilità di distinguere la Parola di Dio che giunge a loro dall'esterno.
E conferma che Dio opera nella realtà esterna.
Anche la realtà esterna è serva di Dio.
E.: La realtà in cui Dio ci mette è la migliore
per noi che abbiamo interesse per Lui per ascoltare la sua parola e capire cosa
vuol dire.
Luigi: Certo.
P.: Gesù è l'eterno tra noi.
Luigi: È Chi parla l'eterno.
P.: Ed è quello che risponde alla nostra
esigenza.
Luigi: Noi siamo alla ricerca di cose
eterne mentre tutto il mondo ci parla di cose che non sono eterne.
Per cui tu arrivi alla sera e dici:"Che barba".
Perché sei stata con una persona che ti ha sempre parlato
di cose che passano.
P.: Bisogna verificare bene in noi se c'è
questo desiderio dell'eterno.
Luigi: Tu con Dio non ti annoi, è tutta
novità, tu ti annoi se parli del mondo... è sempre la stessa cosa.