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Intanto la gente che era stata con lui quando chiamò Lazzaro fuori dal sepolcro e lo risuscitò dai morti, gli rendeva testimonianza. Anche per questo la folla gli andò incontro, perché aveva udito che aveva compiuto quel segno. I farisei allora dissero tra di loro: "Vedete che non concludete nulla? Ecco che il mondo gli è andato dietro!".                                   Gv 12 Vs 17-18-19


Titolo: Le tenebre esteriori.


Argomenti: La funzione del nulla. Come leggere la creazione. Intenzione & lettura.


 

25/giugno/1995 Casa di preghiera Fossano


 Sono tre versetti che hanno come argomento centrale la constatazione del nulla.

“Vedete che nulla concludiamo, tutto il mondo gli va dietro”.

Il tema di oggi è la funzione del nulla.

Perché anche il nulla esiste, come esiste la vita dell’uomo.

E l’uomo è un costatatore del niente di tante cose.

Questo ha una funzione, uno scopo, è una lezione di Dio.

Quindi in quanto lezione di Dio è positiva.

Noi (l’abbiamo visto domenica scorsa), dobbiamo imparare a leggere, Dio è Colui che scrive.

Nella nostra vita tutto è creazione di Dio, quindi tutto è lettura che Dio offre a noi.

E nel come noi leggiamo che determiniamo la nostra vita.

La determiniamo non soltanto qui in terra ma la determiniamo anche per la vita eterna.

Quindi nel modo con cui leggiamo.

Noi abbiamo visto domenica scorsa che la lettura è sempre determinata dall’intenzione che abbiamo presente.

Ognuno di noi, legge in funzione di una intenzione.

E siccome tutta l’opera di Dio, tutta la creazione di Dio è determinata da Dio, è fatta nell’Intenzione di Dio, se noi vogliamo leggere le opere di Dio, noi dobbiamo imparare a leggere e interpretare le cose nell’Intenzione di Dio.

Ogni altra lettura è sempre, poco o tanto sfasata.

Se è sfasata, succede il fatto del nulla.

Gesù stesso dice: ”Senza di Me fate niente”.

E senza di Lui è fatto niente tutto ciò che è fatto.

Ora, sono parole di Verità.

Parole quindi che presto o tardi ci conducono a costatare il niente, il nulla che noi facciamo leggendo in modo diverso.

C’è questo peso del nulla che grava sulla vita dell’uomo, soprattutto sulla formazione della mentalità dell’uomo.

E decide tutto di lui.

“Vedete che nulla concludiamo”.

A un certo punto gli uomini costatano questo.

Come mai c’è questa intenzione dell’uomo di concludere qualche cosa?

E cosa vuol dire concludere?

Come mai, constata invece che il più delle volte non conclude niente?

La vita dell’uomo si conclude in niente.

Quante fatiche, quanti travagli, quanti lavori fatti per niente.

Ě una lezione che Dio vuole significare per ognuno di noi.

Qui ci presenta una folla che era con Gesù quando Gesù resuscitò Lazzaro dai morti.

Motivo per cui era andata dietro a Gesù.

Avevano visto il miracolo e in nome di questo miracolo quindi, tanta gente era richiamata a Gesù.

Ed è in nome di questo miracolo che i farisei concludono dicendo:”Vedete che nulla concludiamo”.

Cioè, constatano che c’è una realtà che è diversa da quella che loro vogliono.

I farisei avrebbero voluto concludere qualche cosa: allontanare la gente da Gesù.

Perché Gesù era diventato un pericolo pubblico.

Eppure constatano che c’è una realtà diversa che opera su di loro.

Ecco, ci fa toccare con mano che la realtà non è opera nostra.

La realtà è opera di un altro.

Cioè, Dio è il Creatore.

Dio è l’autore di tutte le cose che accadono.

Non siamo noi, noi siamo spettatori.

Noi siamo lettori di quello che Dio scrive.

Non siamo noi che scriviamo.

Ed è inutile che noi ci illudiamo, anche se stampiamo tutti i giorni migliaia di giornali.

Tutte le nostre parole sono inutili, sono vane.

Non dicono niente.

Non dicono niente, pensate quanto niente noi leggiamo tutti i giorni.

Dicono niente perché non parlano di Dio.

Dio è l’unico essere che opera in tutto.

costatare quello che Dio opera e come Dio lo opera, questo vuol dire partecipare di Dio, quindi partecipare della vita, quindi partecipare della realtà.

Non costatare questo, non leggere questo, in tutti gli avvenimenti ai quali noi assistiamo, vuol dire non capire niente.

Vuol dire leggere niente.

Ora quando uno passa tutta al sua vita a leggere niente……

Pensate che la maggior parte delle nostre giornate noi la passiamo a leggere il giornale, a essere informati di quello che succede.

Crediamo di essere informati ma ci informiamo di niente.

Perché nessuno ci informa circa la Volontà di Dio, il fine di Dio, l’opera che Dio sta conducendo con ognuno di noi.

Con ognuno di noi che è prezioso agli occhi di Dio.

Perché tutto l’universo, tutto è fatto per l’uomo.

E l’uomo è fatto per la vita eterna.

Tutto è fatto in unico pensiero.

E soltanto se tu ti affatichi a cercare questo pensiero tu entri nella Verità, in caso diverso resti fuori.

Fuori dove?

Nelle tenebre esteriori.

Dice il Vangelo: ”Gettatelo nelle tenebre esteriori”.

là dove non si capisce niente.

Dove tute le cose si vedono, si toccano, si costatano ma non si capiscono.

E perché non si capiscono?

Perché manca il pensiero.

Allora, siamo onesti, se dobbiamo riconoscere che l’anima di tutto sta nel pensiero, questa è la fatica che è richiesta a ognuno di noi.

Questo è l’impegno per ognuno di noi.

Questo è il senso della vita, della giornata, di ogni anno, di tutto quello che noi viviamo su questa terra.

Questa è la fatica che è chiesta a ognuno di noi.

Ed è attraverso questa fatica che l’uomo si forma.

Quindi se l’uomo vuol evitare questo girare attorno al nulla, per arrivare a toccare che tutta la sua vita si è conclusa nel nulla, l’uomo deve impegnarsi con l’Intenzione di Dio,con il Pensiero di Dio.

Il quale pensiero, la quale intenzione, si conosce soltanto da Dio.

Il pensiero di uno si ottiene, si ricava soltanto dalla conoscenza di quell’uno.

Quindi solo conoscendo Dio si conosce il Pensiero di Dio.

Ě inutile cercare nella storia, negli avvenimenti, nelle creature l’Intenzione di Dio: non si trova.

L’Intenzione di Dio è di Dio.

Quindi soltanto quando ci impegniamo a cercare Dio, a conoscere Dio, conoscendo Dio, noi troviamo qual è la sua intenzione.

Conoscendo la sua intenzione, conosciamo il pensiero, l’intenzione che domina in tutto, quindi abbiamo la possibilità di vivere nel fine in cui Dio ci ha creati.

Ed evitare quindi il nulla.

Perché il nulla pesa su di noi in modo tragico.

Il nulla ci rende insopportabile la vita.

Noi non possiamo sopportare il nulla.

Eppure siamo portati, costretti, a un certo momento a costatarlo.

Questo nulla che ci circonda.

Questo non senso di tutto.

E già, abbiamo trascurato Dio.

Ora dico, la vita essenziale sta nel cogliere l’essenziale.

Qui c’è un problema di valori.

C’è un valore che va messo al di sopra di tutto.

Per che cosa vivere?

Tutti Gli uomini vivono chi per la carriera, chi per un lavoro…ma per che cosa, l’uomo è stato creato per vivere?

La vita è Dio.

La vita è comunione con Dio.

L’uomo è stato creato per vivere, per imparare a vivere con Dio.

“Senza di Me fate niente”.

Il che vuol dire che è parola di Verità, il che vuol dire che rimane questo.

Senza di Lui non facciamo niente.

E resta questo niente e ce lo porteremo addosso questo niente.

Come una tortura.

Che può diventare una tortura eterna.

Presso Dio non esiste il niente.

Il niente ha questo significato: è prova di Dio per dimostrare a noi che abbiamo sbagliato fine di vita.

Quindi se noi constatiamo del niente intorno a noi, dobbiamo stare attenti, perché è Dio che ci sta facendo scuola, ci sta dando lezione circa un errore che abbiamo fatto.

Non stiamo vivendo per il fine per il quale siamo stati creati.

E non stiamo vivendo per quel fine lì perché non conosciamo l’Intenzione di Dio.

Ě l’intenzione che ci dà la capacità di leggere.

Ě l’intenzione che ci dà la capacità di vivere.

Ě l’intenzione che ci dà la possibilità di scoprire il vero valore.

Quindi di evitare il niente.

Ě l’intenzione che ci fa scoprire i veri valori.

In caso diverso noi restiamo dominati, quindi ingannati da dei valori falsi.

Il principe di questo mondo è la falsità.

Perché solo con Dio si evita l’errore, quindi si evita la falsità, si evita di essere dipendenti da quello che non è vero.

La Verità si ha soltanto con Dio.

Questa è la lezione principale alla quale ci conduce la constatazione di questi uomini che a un certo momento devono confessare a se stessi: ”Vedete che nulla concludiamo?”.

Ora, la parola del Vangelo è una parola che vale per tutti gli uomini.

Vale per ognuno di noi.

Non vale per i farisei di allora.

I farisei di allora sono i farisei di adesso.

Siamo noi.

Sono tutti gli uomini che vivono in questo mondo.

Sono tutti gli uomini cui Gesù stesso nel Vangelo presenta questa scena per dire: ”Te la voglio evitare, voglio  evitarti che domani tu abbia a confessare magari piangendo questo fatto…Vedete che nulla concludiamo”.

Perché noi possiamo concludere con questa constatazione, oppure possiamo concludere dicendo:”Tu sei Dio, Tu sei il Creatore”.

E lì poter dire questo “Tu” è la più grande grazia che l’uomo possa ricevere dal Creatore, il quale ha fatto tutte le cose per condurre l’uomo a questa alba a questo giorno felice in cui l’uomo riconosce il suo Signore e lo testimonia e lo confessa.


 

G.: Leggendo determiniamo la nostra vita….

Sì perché leggendo tu trai una intenzione.

Traendo una intenzione, tu trai una norma di vita.

Per cui ti comporti così perché hai letto così.

Leggendo ti si presentano dei valori.

I quali valori operano su di te, perché questa è la realtà.

Ciò che leggi ti riflette la realtà.

Non ti invita a discutere la realtà.

Ti dovrebbe invitare a discutere la realtà, perché la realtà non è come tu la vedi o te la presentano.

La realtà è come Dio te la presenta.

Ma come Dio te la presenta a te sfugge.

Quello che tu vedi e tocchi non è la realtà.

Infatti, domani tu dovrai dire che la cosa era diversa.

Quindi l’aspetto apparente delle cose è diverso dalla realtà.

La realtà è carica d’intenzione.

D’intenzionalità.

Cioè, è carica di un pensiero.

E bisogna arrivare a questo pensiero.

E bisogna arrivare a leggere questo pensiero nelle cose.

In modo da comportarsi secondo questo pensiero.

Non secondo: ”Faccio questo perché è bello, mi piace, mi conviene”.

Questa non è la realtà.

Quello che ti conviene è il Pensiero di Dio.

Ma devi poterlo leggere questo pensiero.

Noi leggiamo le intenzioni degli uomini.

Non leggiamo mica le intenzioni di Dio.

Le intenzioni degli uomini non sono le intenzioni di Dio.

Dio vuole altro.

Le Parole di Dio non sono le parole degli uomini.

Allora se io leggo le parole degli uomini io certissimamemte leggo cose diverse da quelle che intende Dio.

G.: Ě necessario sempre questo superamento per cercare l’Intenzione di Dio.

Certo, quindi in ogni fatto, in ogni lettura, in ogni avvenimento c’è un’Intenzione di Dio.

“Signore aiutami a capire la tua intenzione”.

Questa deve essere la preoccupazione principale.

Perché solo capendo l’Intenzione di Dio, mi comporterò secondo Dio.

Non mi comporterò secondo gli uomini.

Altrimenti sbaglierò tutto.

X.: Questo nulla è necessario….

Io direi che è ancora una grazia di Dio.

Ě Dio che mi annulla tutte le cose bellissime che Lui ha fatto.

X.: Sembra un controsenso…

Per richiamarci a Se.

Perché è Lui l’anima, la chiave di tutto.

Ě come se Lui ci inondasse di regali e poi ce li annullasse tutti per farci capire che l’importante è Lui.

E un regalo che noi non sappiamo desiderare se non lo sappiamo valutare per quello che vale.

E quello che impedisce a noi la giusta valutazione è l’apparenza.

Ě quello che mi dicono gli uomini.

X.: Ě come il nettare per le api, ci fermiamo a tutti i fiori.

Ma certo ci fermiamo a tutti i fiori.

Siamo fermi al gusto, all’apparenza, al sentimento.

Ma questo non è vivere.

La vita noi la traiamo dal pensiero.

L’anima di tutto sta nel pensiero.

S.: Ma anche capire l’intenzione delle persone è difficile.

Quindi con Dio è ancora più difficile, come si fa a vedere il suo pensiero in tutto?

C’è questa diversità fra Dio e le creature: le creature sono nascoste, Dio non si nasconde.

Ě infinitamente più facile comunicare con l’uomo che non dare all’uomo la possibilità di comunicare con l’uomo.

Dio si rende trasparente, ed è una trasparenza che per te è indiscutibile.

Quando tu per grazia di Dio, penetri qualche cosa di Dio, tu sei sicura.

Hai la certezza.

Perché Dio è verità.

Ed ha la garanzia della Verità.

Non c’è nessun uomo che sia la Verità.

Nessun uomo può dire: ”Io sono la verità”.

E nessun uomo ti convince e ti può convincere.

Dio ti convince.

Ma come ti convince?

Ma perché ti rende constatabile che le cose che Lui dice sono vere.

Tu non le puoi discutere perché sono trascendenti te, superiori a te.

Due più due fa quattro.

Ě indiscutibile.

E superiore a te.

La Verità quindi è dimostrabile perché è superiore a noi.

Si afferma su di noi.

Non è in balia nostra.

Io posso dubitare di una creatura ma non posso dubitare di Dio.

Dio di luci né da poche, però sono luci che ti fanno camminare.

Che ti disincantano da tutte le altre ombre.

Da tutte le parole che ti dicono gli uomini.

Gli uomini dicono miliardi di parole, tutti i giorni.

Tutti i giorni.

Chi ci libererà da questo bombardamento di parole?

Televisione, radio, giornali, noi siamo bombardati in continuazione.

Ma chi mi libererà da questo sconquasso, da questo terremoto?

Che mi porta via, perché sono parole che si fanno pensare.

Chi mi dà la possibilità di trasportarmi dalla mia terra al cielo di Dio?

A veder le cose dal punto di vista di Dio?

Il problema sta lì.

Imparare a vedere le cose dal punto di vista di Dio.

Ci deve essere nelle Parole di Dio qualcosa di convincente che ti trascina lontano da questo mondo di parole.

Per cui tu stesso dici:”È vero”.

Se noi siamo stanchi di tante cose, è perché c’è questo senso di non vero nelle cose.

Noi viviamo per delle cose non vere.

Y.: Noi dobbiamo cercare il fine in cui Dio fa tutte le cose.

Ho detto, l’anima delle cose è il pensiero, cioè l’intenzione.

Ogni essere intelligente ha un’intenzione.

Quando tu parli hai una intenzione.

A meno che tu parli secondo i sentimenti allora sei in balia di tutto.

Comunque se parli con intelligenza hai una intenzione.

Perché tutto è organizzato in questo pensiero in cui tu giustifichi tutte le cose.

E questo ti rende comunicabile all’altro.

Ě il pensiero che ti rende comunicabile all’altro.

Prova a parlare senza pensiero, tu non puoi fare nessuna comunicazione.

Quindi è Dio che ci rende la possibilità di comunicare gli uni con gli altri e di parlare la Verità.

Per cui se uno è con Dio parlando constata che l’altro dice:”È vero”.

Ed è una meraviglia trovare l’altro che dica a quello che dici tu:”È vero!”.

Noi abbiamo bisogno di essere cambiati dalla Verità.

E la Verità ha la sua sorgente in Dio solo non nelle cose.

Tutte le cose ti richiamano a Dio ma Dio solo è rivelatore della Verità.

Personalmente.

H.: Che cosa ci rivela l’Intenzione di Dio?

Noi siamo portatori di Dio.

Cioè portatori della rivelazione di Dio.

L’animale è dominato dal bisogno di mangiare.

Anche noi siamo dominati dal bisogno di mangiare e di vestire ma non è sufficiente.

Se noi fossimo costretti a vivere solo per mangiare e per vestire per noi sarebbe un disastro.

Noi abbiamo bisogno di un angolo che abbia quest’apertura di eternità d’infinito di Assoluto e questo è Dio, l’Assoluto, l’eterno.

Tutto ciò che non è Assoluto eterno infinito per noi, scade diventa creatura.

Ora è poi dopo in questo concetto di Dio che noi poi scopriremo che Dio è Padre, Figlio, spirito Santo con tutte le conseguenze.

Ma in un primo tempo il grande concetto che domina nell’uomo è questo: l’Assoluto, l’eterno, l’infinito.

Noi siamo tutti dei cercatori dell’eterno, dell’infinito dell’Assoluto.

Che cosa è l’eterno, l’infinito, l’Assoluto?

E costatiamo che stiamo vivendo con delle cose che non sono assolute che non sono eterne che non sono infinte.

Ma noi abbiamo visto che tutte le conoscenze che noi abbiamo delle creature, le abbiamo per differenza da Dio.

Il che vuol dire che il termine Dio è ben chiaro in noi.

E noi siamo affascinati da Dio, non siamo affascinati dalle creature.

Noi siamo affascinati da Dio.

E noi avviciniamo le creature in quanto speriamo di trovare nelle creature l’Assoluto, l’eterno, l’infinito cioè Dio.

Z.: Arrivare a leggere l’Intenzione di Dio in tutte le cose è un cammino lungo…

Ě Gesù, Gesù è il Pensiero di Dio, è Lui che parla, è il Pensiero di Dio che parla con noi.

Z.: E più si rimane nella sua parola….

Però sia chiaro non basta Gesù e vedo Gesù come un fenomeno storico non mi è sufficiente.

Io devo essere attratto dal Padre.

“Nessuno può venire a Me se non attratto dal Padre”.

Cioè, se in me non c’è attrazione per conoscere Dio, quello è l‘elemento determinante.

Perché è il Padre che mi rivela il Figlio.

Anche se è poi il Figlio che mi conduce al Padre.

Però io devo essere attratto dal Padre, cioè, l’elemento dominante è il Padre.

Quindi se noi siamo attratti dal Padre, cioè da Dio che genera suo Figlio, quindi che fa arrivare a noi suo Figlio, noi abbiamo la possibilità di capire il Figlio, altrimenti non abbiamo la possibilità di capire.

M.: Senza attrazione non possiamo camminare…

Per carità, noi senza quest’attrazione zoppichiamo ci trasciniamo, viviamo tra una cosa e l’altra ma non concludiamo niente.

M.: Dobbiamo riportare tutto a Dio.

Dobbiamo riportare tutto a Dio.

Anche se non ci riusciamo, dobbiamo riportare tutto a Dio, sapendo che in Dio solo c’è la ragione di ogni cosa.

“Dio fammi capire il senso, il significato di tutte le cose”, questo deve essere il nostro desiderio.

“So che in ogni cosa c’è una tua parola, un tuo pensiero, dammi la possibilità di arrivare al tuo pensiero.”

Quella è la salvezza.

D.: Perché questa esperienza di niente Dio me la fa fare al termine della vita quando ormai è troppo tardi?

Ma vedi, noi abbiamo bisogno per costatare le cose, di averle prima esperimentate come tutto.

Cioè, se tu hai esperimentato un grande amore, poi scoprire il nulla dell’amore, ma devi aver constatato il tutto dell’amore.

Cioè se tu costati la validità di una cosa, poi sei preparato a costatare il nulla di quella cosa, perché in te hai formato il tutto.

Cioè, il nulla non esiste di per se, il nulla è conseguenza del tutto.

Noi diciamo il niente, ma il niente presuppone l’essere.

Se tu trovi l’essere tu trovi anche il niente.

Il che vuol dire che il niente è relativo all’essere.

Ma tu devi constatarlo l’essere.

Costatando l’essere poi a un certo momento scopri che quello che tu ritenevi essere non è, ma parti dall’essere.

D.: Quindi il vivere per delle cose apparentemente importanti è voluta anch’essa da Dio…

Si capisce, è un segno molto importante, perché è l’essere ritenuto molto importante, al posto di Dio che ti fa capire il nulla di tutto ciò che non è Dio.

Predicando il niente di tutto ciò che non è Dio noi arriviamo al tutto di ciò che Dio è.

Altrimenti dici delle parole vane.

Per dirlo deve essersi formata in te la convinzione del tutto.

Noi portiamo in noi il tutto.

Infatti, quando tu ami una cosa, è perché la ritieni vera e assoluta e dici bene, perché noi in tutte le cose vediamo Dio.

Poi dopo siccome bisogna distinguere Dio da tutte le cose, arriva un momento in tutte le cose si rivelano niente.

A quel punto li sei fatto maturo per dire: ”Tu sei Dio”.

Perché bisogna arrivare a dire questo: ”Tu”.

E come fai a dire questo: ”Tu”?

Il “Tu” è un’individuazione.

Si deve essere formata dentro di noi.

DDD.: Per trovare il Pensiero di Dio in ogni segno dobbiamo avere interesse all’intenzione che porta, stare con Dio, il principio è di somma importanza?

Che cosa è che ti fa stare con Dio?

In un primo tempo magari è il miracolo, è l’universo, sono tutti gli avvenimenti.

Poi a un certo momento a poco per volta c’è una selezione, fino ad arrivare a stare con Dio perché Dio è questo.

DDD.: Però se arrivo a dare testimonianza è perché qualche cosa ho capito.

Ah certo, tutto passa attraverso il capire, la conoscenza, infatti, la vita eterna è capire, è conoscere.

Ora se c’è una cosa che noi abbiamo trascurato è la conoscenza.

Ed è un errore enorme.

Noi abbiamo fatto consistere la vita nell’esercizio di certe virtù, nel seguire certi riti, certe regole.

Abbiamo trascurato la conoscenza.

Ě la conoscenza che fa noi, che forma l’uomo.

Se tu non conosci, tu ti senti niente.

Ě conoscendo che sei partecipe, quindi la conoscenza ti rende partecipe di Dio.

Bisogna puntare molto lì.

Ě meglio una prostituta che sospira la conoscenza, piuttosto di una santa che non tiene conto della conoscenza.

N.: Ě tutto chiaro soprattutto il fatto che la negatività del nulla Dio la usa per recuperarci…

Anche il nulla è un mezzo.

N.: Ed è una cosa meravigliosa perché tu a un certo punto vedi sparire il male.

Certo, infatti, il male deriva proprio dal fatto che noi riteniamo Assoluto ciò che non è Assoluto.

P.: Qui ci troviamo di fronte a molta gente che era presente alla resurrezione di Lazzaro. Quindi può testimoniare questo e ha seguito Gesù, non per quello che Gesù è ma per quello che Gesù fa.

Dio ci aggancia anche con il miracolo. E anche altra gente venne incontro a Lui perché aveva saputo di questo miracolo.

Ti fa capire che molti, vanno attorno unicamente per il miracolo.

P.: Quindi c’è chi ha visto e viene dietro Lui perché ha visto il miracolo e c’è chi viene dietro Lui perché ha ascoltato del miracolo. Però qui dice che queste persone erano venute per una festa, quindi l’intenzione di quelli era di andare alla festa, però poi cambiano intenzione, non è ancora l’intenzione giusta, però Dio ci aggancia anche così.

E qui c’è una forza contraria ai farisei.

Infatti, i farisei vorrebbero concludere in modo diverso…

P.: Vorrebbero che tutti lasciassero Gesù per seguire loro.

Ecco come matura a un certo momento l’intenzione.

Ho detto, come mai c’è nell’uomo un’intenzione diversa?

A un certo momento l’uomo si ferma al proprio io, e l’io vuole essere il centro di attrazione.

……In realtà c’è Dio che opera contro l’uomo per disincantare l’uomo dai suoi sogni superbi…

P.: E richiamarlo all’essenziale. E l’essenziale è imparare a leggere secondo l’Intenzione di Dio.

Hai fatto una distinzione tra il pensiero e l’Intenzione di Dio? L’Intenzione di Dio è il fine per cui opera…

Perché Dio opera? Dio opera in un fine ben chiaro, questo è lo Spirito Santo.

La conclusione è lo spirito Santo, la rivelazione del Padre e del Figlio, della presenza del Padre e del Figlio.

P.: E del loro rapporto...

Certo.

P.: Il pensiero si riferisce più alla seconda persona…

Certo, certo.

Noi abbiamo l’essere, il pensiero e la conclusione del pensiero.

N.: Il nulla è maledizione nel pensiero del nostro io e grazia nel Pensiero di Dio.

………………Generalmente noi malediciamo quando c’è portato via qualche cosa, ma a un certo momento dobbiamo tenere presente che tutto è annullabile e la morte è un nulla che Dio spande su tutto eppure ha una funzione molto importante per la nostra salvezza, quindi è un atto di misericordia di Dio. Dobbiamo vederlo come un atto di misericordia di Dio. Ringrazieremo Dio anche della morte. Perché la costateremo come misericordia di Dio per salvare noi.

DDD.: Qualunque sia la nostra risposta, Dio opera …

Per formare in noi questa conoscenza che la vita eterna è conoscere Lui.

G.: Non devo fermarmi alle mie impressioni.

Le nostre impressioni non sono Pensiero di Dio, le nostre impressioni sono relative a noi, siamo noi che sentiamo così. Ma il pensiero è una cosa diversa e noi dobbiamo cercare il Pensiero di Dio. Cioè, le nostre impressioni sono pensiero nostro, la parola nostra, non sono Pensiero di Dio.

Il Pensiero di Dio è diverso e Dio vuole che noi arriviamo al suo pensiero.

Per questo dobbiamo superare le nostre impressioni, i nostri sentimenti. Perché queste non sono Pensiero di Dio.

C.: Senza Dio facciamo niente.

Anche questo niente ci salva, questo niente che noi facciamo ci salva. Ci danna e ci salva.

D.: Cercare il Verbo.

Che è Pensiero di Dio, per cui noi siamo con Dio in quanto abbiamo trovato il Pensiero di Dio.

D.: Tutta la nostra vita è determinata dal modo in cui leggiamo le opere di Dio.

E leggendo in un certo modo noi ci giochiamo la vita, noi non ci rendiamo conto ch leggendo ci giochiamo la vita. Perché noi leggendo interpretiamo, cioè carichiamo di un’intenzione.

E l’intenzione opera in noi nonostante noi. Per cui non siamo noi che decidiamo, è quello che noi abbiamo letto che ci fa decidere in un modo o nell’altro secondo i valori che noi abbiamo acquisito leggendo.

X.: In Dio nulla è male perché Dio opera anche sui nostri errori.

Ě una meraviglia sapere che presso Dio niente è negativo. Tutto è positivo.

Y.: Ě bello sapere che tutto ciò che ci accade è necessario.

Certo, è ordinato, è programmato per la nostra vita, non per punirci, Dio non punisce mica, Dio opera per salvarci, quindi il fine è quello di salvarci, quindi Dio opera per renderci partecipi della Verità. Per questo dico che dobbiamo accettare tutto, anche se non capiamo, perché domani quando capiremo lo ringrazieremo infinitamente. Quindi ringraziamolo già adesso, anche se non capiamo, perché tutto è fatto in quell’intenzione. L’intenzione Lui ce l’ha comunicata:”Dio vuole che tutti si salvino”. Se ha detto “tutti”, vuol dire nessuno escluso, quindi Lui vuole salvare tutti.

Se nostro Padre (e Lui ci ha insegnato a chiamarlo Padre) opera per salvare tutti noi, immensa è la nostra fiducia perché Lui è Dio, scherziamo? Quindi la fiducia che permane in noi deve essere enorme, comunque sia, fossimo anche nel più nero degli universi, noi dobbiamo portare in noi questa immensa fiducia: Dio opera per salvare. Tutto è possibile a Dio.

Z.: Vivere nell’Intenzione di Dio per non cadere nel nulla.

Certo, perché presso Dio non c’è il nulla.

Il nulla c’è presso il nostro io, perché quando io faccio tutto di quello che non è Dio, mi condanno a costatare il nulla, ma sono io che mi condanno, perché scambio il tutto per Dio. Dio per condurmi alla Verità, per salvarmi, mi deve fare toccare con mano che quello che per me è tutto in realtà è niente.

S.: L’esperienza del niente fa sospirare quel luogo in cui si trova il tutto.

Certo.

G.: Dio attraverso l’esperienza del niente ci vuole condurre al suo tutto, però noi siamo fatti di cielo e di terra, quindi anche scoprendo il tutto di Dio, noi continuiamo a vivere per le cose che per noi prima erano importanti. Io capisco l’importanza di Dio, però continuo a lavare i piatti.

Certo, però vedi tu puoi lavare i piatti ma mentre lavi i piatti dici:”Il mio tutto è Lui”.

Lo puoi dire.

Tu amando una persona puoi lavare i piatti e dire: ”Io amo quella persona”.

E i piatti non ti portano via quell’amore.

G.: Però quei piatti diventano ancora più pesanti da lavare….

No,no,no, no, no, resta trasfigurato. Ě una meraviglia poter lavare i piatti, fare un niente per l’altro che è il tuo tutto.

Mentre tu fai, quella è un’occasione per dire: ”Il mio tutto è Lui”.

Ed è una meraviglia poter fare altro dicendo: ”Il mio tutto è Lui”.

Cioè, tu sei occasionata a dirgli: ”Il mio amore sei Tu”.

F.: Noi non abbiamo mai niente fra le mani…

Però abbiamo il sogno del tutto.

Perché questo sogno qualcuno ce lo ha messo e non sono le creature che ce lo hanno messo.

Noi stiamo portando in noi un sogno che è infinitamente superiore a noi.

Y.: Se uno per grazia di Dio mettesse Dio al suo posto sarebbe facile capirlo…

Ma certo, quando è che tu dici a una persona:”Tu per me sei tutto”?....non è tutto, però per te è tutto.

Quindi tu hai con te il concetto di questa totalità, così nella nostra vita noi possiamo anche costatare che per noi Dio è tutto.

La felicità è determinata da quest’armonia tra quello che tu dici e quello che senti, quello che porti dentro di te.

G.: Sapendo che è Dio che opera in tutto non devo applicare la mia intenzione.

Non devi, non vuoi!

Scappi infinitamente lontano dalla tua intenzione. perché l’intenzione è l’Altro. E se l’Altro ti manca come intenzione ti manca tutto.

La grande gioia è poter superare ogni tua intenzione per cercare la sua intenzione, perché nella sua intenzione tu trovi il tuo tutto.

G.: Bisogna cercare.

Bisogna cercare, Sant Agostino diceva che già il cercare ti rende felice, pensa un po’ il trovare!

……………Se Dio è la tua intenzione tu, vedi Dio in tutto.

Dio comunica, Dio non è un essere lontano. Dio comunica e noi ce ne accorgiamo già quando non capiamo niente di Lui, eppure portiamo qualche cosa di Lui, allora vuol dire che Lui ha comunicato qualche cosa di Sé.

Dio è l’essere che nessuno può ignorare, tutti sono affascinati il che vuol dire che lui si è donato, noi siamo portatori di Dio, in tutti i nostri sogni noi portiamo il rapporto con Dio, il problema di Dio ed è il problema principale della nostra vita.



Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto:Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto sopra un puledro d'asina. Sul momento i suoi discepoli non compresero queste cose; ma quando Gesù fu glorificato, si ricordarono che questo era stato scritto di lui e questo gli avevano fatto. Intanto la gente che era stata con lui quando chiamò Lazzaro fuori dal sepolcro e lo risuscitò dai morti, gli rendeva testimonianza. Anche per questo la folla gli andò incontro, perché aveva udito che aveva compiuto quel segno. I farisei allora dissero tra di loro: «Vedete che non concludete nulla? Ecco che il mondo gli è andato dietro!». Gv 12 Vs 17-18-19


RIASSUNTI Mercoledì


Argomenti: Il Verbo riferisce tutto al Principio – Il significato della realtà – Costatare il niente – Nel leggere si determina la vita – L’interpretazione dei fatti in Dio – L’opera dello Spirito santo – Coincidenza d’intenzione – L’annullamento della realtà -


 

2/luglio/1995 Casa di preghiera Fossano